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Alimenti Aproteici e Ipoproteici

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Alimenti Aproteici e Ipoproteici

Gli alimenti aproteici e ipoproteici rappresentano una risorsa fondamentale in piani nutrizionali pensati per persone con esigenze specifiche, come l’insufficienza renale o le malattie metaboliche. Questi alimenti, utilizzati sotto controllo medico, permettono di bilanciare l’apporto nutrizionale riducendo l’assunzione di proteine.


Gli alimenti aproteici sono totalmente privi di proteine e vengono impiegati in situazioni in cui l'organismo non è in grado di metabolizzare correttamente questi nutrienti. Patologie come l’insufficienza renale cronica o malattie metaboliche, quali la fenilchetonuria, richiedono una riduzione drastica delle proteine nella dieta. L'accumulo di proteine non metabolizzate può infatti risultare tossico e peggiorare la condizione del paziente. Gli alimenti aproteici, che sostituiscono pane, pasta, biscotti e altri alimenti generalmente ricchi di proteine, sono essenziali per evitare sovraccarichi metabolici. 


Tuttavia, è cruciale mantenere un corretto equilibrio nutrizionale per garantire un apporto sufficiente di calorie e altri nutrienti. La gestione della dieta aproteica deve avvenire sotto la guida di un nutrizionista o un medico specializzato, con monitoraggi regolari dei livelli ematici di sostanze legate al metabolismo delle proteine, come l’urea e la creatinina. Questo è particolarmente importante per prevenire deficit nutrizionali che potrebbero compromettere ulteriormente la salute del paziente.


Gli alimenti ipoproteici, invece, contengono una ridotta quantità di proteine e sono utilizzati quando è necessario limitare l'apporto proteico, ma non eliminarlo del tutto. Questo tipo di alimenti è spesso indicato in fasi iniziali di patologie renali, o per malattie epatiche in cui l'eccesso di proteine potrebbe gravare su organi già compromessi. 


Permettono di mantenere un apporto proteico ridotto senza ridurre l’apporto calorico complessivo, fondamentale per garantire l’energia necessaria al corretto funzionamento dell’organismo. Anche in questo caso, è essenziale adattare la dieta al singolo paziente, valutando attentamente le sue necessità proteiche. Un regime ipoproteico può essere utile anche per prevenire complicazioni legate a sovraccarichi proteici, senza però esporre il paziente a rischi di carenze, grazie a una quantità limitata di proteine ancora presenti nella dieta.


L’utilizzo di alimenti aproteici e ipoproteici deve sempre essere parte di un programma nutrizionale strutturato, supervisionato da un medico o da un nutrizionista. In questi casi, l’approccio dietetico personalizzato è cruciale per garantire che le necessità specifiche di ciascun paziente vengano soddisfatte senza compromettere il benessere generale. 


Nell’ambito dell’alimentazione e integrazione, questi alimenti rivestono un ruolo chiave per mantenere un corretto bilancio nutrizionale, soprattutto in situazioni cliniche delicate. Una dieta correttamente gestita permette non solo di ridurre i sintomi associati a patologie croniche, ma contribuisce anche a migliorare la qualità della vita dei pazienti.