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Sinusite e rinosinusite, differenze e cura

26 ottobre 2022

Sinusite e rinosinusite, differenze e cura

In inverno, a causa anche di una maggior diffusione degli agenti patogeni respiratori, possiamo incorrere in sinusite e rinosinusite.

La rinosinusite è una malattia molto comune in tutto il mondo. Viene definita come una infiammazione del naso e dei seni paranasali caratterizzata dalla presenza di due o più sintomi di cui uno deve essere naso chiuso, congestione nasale o naso che cola associate o meno a dolore-peso al volto e/o a riduzione-perdita dell’olfatto.

Per sinusite, ugualmente, si intende un processo infiammatorio a carico dei seni paranasali.

Si verifica per un aumento della produzione di muco da parte dell’organismo. Ciò va a determinare un vero e proprio blocco con ristagno delle secrezioni favorendo il proliferare dei patogeni che dalle narici possono arrivare ai seni paranasali.

Le cause che possono determinare questa patologia sono principalmente infiammatorie, e si tratta in genere di:

  • virus, come quello del raffreddore, che nello 0,5%/2% dei casi può evolvere in una forma batterica;
  • allergie;
  • adenoiditi: nei pazienti pediatrici la sinusite è spesso riconducibile ad un’infiammazione delle adenoidi trascurata o non curata in maniera opportuna.

Entrambe le condizioni possono provocare sintomi quali:

  • raffreddore con secrezioni nasali o naso che cola per un periodo superiore ai 15 giorni;
  • sensazione in gola delle secrezioni provenienti dal naso;
  • congestione nasale (naso chiuso);
  • tosse produttiva (con catarro);
  • riduzione o assenza di gusto e olfatto;
  • sensazione di gonfiore localizzato agli occhi;
  • febbre.

Ma quale differenza intercorre tra sinusite e rinusite?

Sinusite e rinosinusite sono termini che nella maggior parte dei casi sono sinonimi, ossia definiscono la stessa malattia. I processi infiammatori colpiscono sia il naso che i seni paranasali. In una piccola percentuali di casi vi sono tuttavia malattie che colpiscono solo un seno paranasale come ad esempio le sinusiti che nascono da infezioni dentarie o da procedure odontoiatriche e si limitano al solo seno coinvolto. In questi casi si può utilizzare in modo corretto il termine sinusite. La differenza non è quindi solo nel termine ma ci aiuta a definire in modo preciso la causa della malattia e ad adottare la terapia più efficace per il paziente.

Le cure più efficaci in genere prevedono l’utilizzo di corticosteroidi e mucolitici assunti per via orale o via aerosol, in grado di esercitare un’azione decongestionante, abbinati a lavaggi nasali con soluzioni fisiologiche o ipertoniche. Se si riscontra dolore, il medico può prescrivere anche antidolorifici e antistaminici per ridurre il gonfiore delle mucose e la sintomatologia.

Nel caso di sinusite o rinosinusite batterica è prevista, inoltre, la somministrazione di antibiotico per un periodo di 8-10 giorni.